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Migliaia di docenti universitari chiedono giustizia per Giulio Regeni: la lettera pubblicata dal Guardian

Più di 4.600 docenti universitari provenienti da tutto il mondo hanno firmato una lettera aperta per protestare contro la morte di Giulio Regeni, il giovane dottorando dell’Università di Cambridge il cui corpo è stato trovato alla periferia del Cairo con evidenti segni di tortura la settimana scorsa. Tutti chiedono a gran voce un’indagine sul numero elevato di sparizioni forzate nell’Egitto post Mubarack.
La lettera, pubblicata da The Guardian, ha coinvolto firmatari di più di 90 paesi diversi in una vasta gamma di discipline accademiche.

Un’azione per fare pressione su entrambe le autorità, egiziane ed italiane, al fine di scoprire e rendere pubblici i fatti che stanno dietro l’uccisione di Regeni.
Il 28enne, che stava esaminando la situazione del lavoro e dei sindacati indipendenti, un argomento politicamente sensibile in Egitto, è scomparso il 25 gennaio, il giorno del quinto anniversario dell’inizio della rivoluzione nel Paese.

giulio regeni

Il suo corpo è stato scoperto nove giorni dopo sul lato di una strada, marchiato da bruciature di sigaretta, lividi e ferite multiple da arma da taglio. Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha detto che Regeni è stato sottoposto ad “una violenza inumana, animalesca”.
Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, in un’intervista a La Repubblica, chiede giustizia per Regeni. “Non ci accontenteremo di verità presunte,” ha sottolineato.
Regeni ha scritto sotto uno pseudonimo per il quotidiano Il Manifesto. In un pezzo pubblicato postumo, con il suo nome, ha criticato la scala di autoritarismo e di repressione sotto il presidente Abdel Fatah el-Sisi e ha salutato positivamente le “iniziative popolari e spontanee che rompono il muro della paura”.

La lettera sottolinea che, secondo le organizzazioni per i diritti umani, le istituzioni statali in Egitto “abitualmente praticano lo stesso tipo di tortura che ha subito Giulio a centinaia di cittadini egiziani”. Si chiede un’inchiesta indipendente sulla morte di Regeni e “per tutte le sparizioni forzate, i casi di tortura e decessi in detenzione”.
Diverse centinaia di professori e  accademici hanno firmato la lettera, tra cui Charles Butterworth, professore emerito di filosofia politica presso l’Università del Maryland, Sir Timothy Gowers, professore di ricerca in matematica presso l’Università di Cambridge, e l’economista Ha-Joon Chang.

“Le organizzazioni per i diritti umani segnalano una media di tre persone al giorno vittime di sparizione forzata in tutto il paese,”, spiega Mohamed Elmessiry, ricercatore egiziano di Amnesty International.

Intanto anche su Change è possibile firmare una petizione per chiedere giustizia nei confronti di Giulio.

by The Guardian