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Street art, condannata la “bellezza” delle opere d’arte di Alice Pasquini

Mentre è ancora fresca la ferita dei murales di Blu sfregiati a Bologna da scritte ignoranti ed offensive, la street art viene colpita nuovamente al cuore.

Alice Pasquini, la street-artist nota come AliCè, è stata condannata a pagare una multa di 800 euro dal tribunale di Bologna in quanto ritenuta colpevole di “imbrattamento” per aver realizzato alcuni dei suoi disegni sui muri della città.
La denuncia, secondo quanto riporta l’Ansa, «risale a ottobre 2013 e il provvedimento, nei giorni successivi alla notizia, aveva fatto discutere. Fu organizzata anche una manifestazione in sua solidarietà, con tanto di performance artistica sulla staccionata che delimitava il cantiere sotto le Due Torri. AliCé non era presente in aula. Il suo difensore, avvocato Stefania Martelli, ha detto che la sentenza “verrà sicuramente appellata”. Il pubblico ministero, nella scorsa udienza, aveva chiesto l’assoluzione».

Sulla sua pagina Facebook Alice ha così commentato la sentenza: “Ho evitato di parlare di questo procedimento avendo fiducia nel fatto che venisse riconosciuta dalla giustizia l’infondatezza dell’accusa, in cui non mi riconosco. Adesso sono molto delusa. Penso di aver contribuito a valorizzare la città e non ad imbrattarla, soprattutto perché le opere sono state realizzate in aree degradate. Oggi, invece, è stato sancito il principio per cui qualsiasi espressione artistica è reato. La Street art è riconosciuta, anzi ospitata o addirittura commissionata in migliaia di luoghi della terra. Io stessa ho dipinto in decine di città di ogni parte del mondo. E lo stesso comune di Bologna sembra che voglia ospitare le opere di strada in un museo. E allora, perché condannare me, nonostante il parere contrario del PM? Sono amareggiata, ma pronta a far valere le mie ragioni in appello”. Alice realizza delle vere e proprie opere d’arte di sconvolgente bellezza sui muri della città, ma anche nelle gallerie e nei musei, in centinaia di città nel mondo. Sydney, New York, Barcellona, ​​Oslo, Mosca, Parigi, Copenhagen, Marrakech, Berlino, Saigon, a Londra, e Roma sono alcuni dei posti in cui  è possibile trovare i suoi lavori.

È per questo che, riallacciandoci al discorso iniziale, c’è una bella differenza tra atto vandalico e disegno, tra sporcare e abbellire, tra imbrattare e valorizzare, tra sfregio e bellezza. È questo il paradosso.
Alcune opere di AliCé:

 

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