Serie tv, Black Mirror: La tecnologia non è il male. Il problema è l’uomo e l’uso che ne fa
L’attesa serie distopica “Black Mirror” è disponibile da ieri online su Netflix.
La terza stagione della serie tv britannica, ideata e prodotta da un narratore magistrale come Charlie Brooker, che ha personaggi e scenari sempre diversi per ogni episodio, muove aspre critiche alle destabilizzanti tecnologie moderne e all’effetto assuefazione che hanno sulle persone.
Il titolo si riferisce al freddo schermo nero di ogni televisore, monitor o smartphone in cui è necessario calarsi dentro per riflettere e pensare. Black Mirror mette in luce il disagio collettivo della modernità. Per il produttore Brooker non è la tecnologia il male, ma noi stessi. Non è della tecnologia che dovremmo essere preoccupati. Ma di noi stessi e dell’uso che ne facciamo che potrebbe essere orribile.
Netflix ha commissionato una terza stagione di Black Mirror, con altri sei nuovi episodi. Ogni episodio è a sé stante, come un film intero. Nel nuovo cast ci sono anche Mackenzie Davis, protagonista di Halt and Catch Fire, e Michael Kelly di House of Cards.
Ogni puntata della serie è così intelligente e sorprendente che nel 2014 ha persino sconvolto un autore come Stephen King che di suspense ne sa qualcosa.
Se ancora non avete mai visto una sola puntata, è arrivato il momento. Partite dall’inizio, dalla prima serie, l’effetto binge watching è garantito.
Loved BLACK MIRROR. Terrifying, funny, intelligent. It’s like THE TWILIGHT ZONE, only rated R.
— Stephen King (@StephenKing) 7 dicembre 2014
Netflix ha diffuso tre trailer.