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Amore e sesso con i robot: non è un film e presto diventerà realtà

Se non avete ancora visto la serie tv Humans è giunta l’ora di guardarla…e poi capirete meglio questo articolo. 

È sabato notte, 2050. Luci soffuse, sottofondo musicale e la compagnia romantica di un robot.

È lo scenario previsto da David Levy, autore di Love and Sex and Robots, secondo il quale non passerà molto tempo e tutto ciò diventerà realtà.
“Basta solo che una persona famosa dica di aver fatto sesso con un robot e avrete persone in coda da New York alla California,” ha dichiarato il CEO di Intelligent Toys Ltd.
“Se hai un robot che assomiglia a un essere umano, si sente come un essere umano, si comporta come un essere umano, parla come un umano, perché le persone non dovrebbero trovarlo attraente?”.

Il prossimo mese di novembre il signor Levy, insieme al professor Adrian Cheok, presiederà il secondo congresso internazionale su “Love and sex with robots” in Malesia. L’evento riunirà accademici di tutto il mondo per discutere l’aspetto legale, etico e morale della questione.

Che lo troviate orribile o interessante, non c’è dubbio che l’idea abbia messo radici nella cultura popolare con il film Her, dedicato alla relazione tra macchina e umano, ma ancora di più con la fantastica serie tv Humans e anche in qualche puntata dell’avveniristica Black Mirror.

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Nel frattempo si stanno avendo reali progressi tecnologici nel settore, come i robot umani di David Hanson o la versione di Hiroshi Ishiguro, dall’aspetto sempre più realistico. Esistono diverse versioni di bambole robotiche già  in commercio. Proprio questa settimana i realizzatori del robot giapponese “Pepper” hanno emesso un’avvertenza: l’uso a “scopi sessuali” rompe il contratto di locazione. Pepper è un robot intelligente e sensibile, in grado di leggere le emozioni umane, fare conversazione e muoversi autonomamente.

Tuttavia di pari passo al progresso nel campo dell’intelligenza artificiale, infuria il dibattito etico attorno all’uso dei robot sia in campo militare, della medicina o in casa.
Levy è “assolutamente convinto” che il sesso con i robot sia una cosa positiva per “milioni e milioni” di persone nel mondo che non hanno relazioni soddisfacenti. Pensa che potrebbe essere la cura per tutto, dalla solitudine alla pedofilia.
“Per una qualche ragione c’è un  numero enorme di persone che semplicemente non ha un rapporto con qualcuno che può amare e qualcuno che li può amare”, ha sottolineato. “Per persone come loro, penso che i robot saranno una vera manna. Riempiranno un grande vuoto nella loro vita e si sentiranno molto più felici”.

Si tratta di una visione che è stato descritta come un “incubo terrificante” da Kathleen Richardson, ricercatrice alla De Montfort University, la quale ha recentemente lanciato una campagna contro i sex robots insieme al collega Erik Billing.
“Non siamo per un divieto dei sex robots, quello che stiamo facendo è informare. Stiamo chiedendo di farsi un’esame di coscienza”. Secondo il dottor Richardson si dovrebbe partire dall’assunto che non si possono ridurre gli esseri umani a cose e che l’utilizzo di robot per il sesso distruggerà la capacità umana di empatia e fortificherà nozioni di sesso e genere già prevalenti nell’industria del sesso.

Questa è la complessità dei temi che sicuramente verranno affrontati nel corso della conferenza internazionale, secondo Adrian Cheok, esperto digitale in interfacce robot-umano. Cheok è convinto che i robot molto presto faranno parte della nostra vita.
“Noi non sappiamo davvero come la società umana reagirà. Lo scenario peggiore è che le persone comincino ad avere un partner robot, piuttosto che un partner umano, “ha detto, aggiungendo che questo potrebbe accadere in una piccola percentuale della popolazione.
“Ci saranno alcune persone … che preferiranno i robot agli esseri umani, ma penso che non sarà la maggioranza. Penso che la maggior parte preferirà avere un vero rapporto umano. “

E tu pensi che i rapporti con i robot diventeranno una realtà?

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