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Chomsky: “L’invasione dell’Iraq è stato il peggiore crimine di questo secolo”

L’invasione dell’Iraq nel 2003, è “il peggior crimine di questo secolo”. Parola di Noam Chomsky, linguista, filosofo e teorico della comunicazione, secondo il quale il diritto di usare la forza è accettato dalla stragrande maggioranza dei politici americani.

“Perché ci sentiamo in diritto di invadere un paese?“, si domanda Chomsky in un’intervista rilasciata a Telesur.

Nel marzo 2003, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna invasero l’Iraq in flagrante violazione del diritto internazionale con il pretesto che il paese sarebbe stato in possesso di armi di distruzione di massa, che non sono mai state trovate.

L’operazione militare e l’occupazione dell’Iraq da parte dell’ occidente è costata oltre un milione di vite, secondo i ricercatori britannici dell’organizzazione Opinion Research business.

Chomsky ha inoltre affermato che negli Stati Uniti non ci sono candidati presidenziali pacifisti.

“Per esempio, Obama è considerato un candidato contro la guerra, ma sta portando avanti un programma di terrore globale mai visto prima: il programma drone”, ha sottolineato.

Lo scorso fine settimana, l’ex primo ministro britannico Tony Blair si è scusato per la prima volta dal 2003 per gli errori commessi durante la guerra in Iraq e ha ammesso che il conflitto avrebbe potuto causare l’ascesa dello Stato Islamico.