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Kamasi Washington, il prossimo re del Jazz stasera suonerà a Roma

È ancora presto per dirlo, ma Kamasi Washington potrebbe diventare uno dei nomi più importanti nel jazz dei prossimi anni.

Il 34enne sassofonista californiano, compositore, direttore d’orchestra, che suonerà stasera al Monk  a Roma, è riuscito a fare musica sperimentale improvvisata che suona contemporanea e, soprattutto, attraente per gli ascoltatori più giovani, senza alterare la sua essenziale anima jazz.


Il suo background ha un fascino popolare: lui ha suonato nell’ultimo album del rapper Kendrick Lamar, che ha venduto milioni di copie; in uno dei suoi primi concerti suona nella band di Snoop Dogg, i Snoopadelics, in tour con Raphael Saadiq e Lauryn Hill.

Ma nonostante l’incursione hip-hop Washington suona jazz da quando era bambino a Los Angeles.

The Epic, il suo album di debutto è un’opera imponente. Washington pensa in grande, troppo: della durata di 172 minuti su tre cd o sei lati del vinile, The Epic mette insieme il “jazz spirituale” introdotto da John e Alice Coltrane negli anni dei diritti civili, ai contesti musicali e sociali degli Stati Uniti di oggi, utilizzando un cast enorme, tra cui un’orchestra di 32 pezzi e un coro di 20 voci.

L’album ha già venduto quasi 70.000 copie dalla sua uscita, un numero astronomico per un disco di jazz contemporaneo; nella classifica di iTunes Jazz Top 10, dominata da Louis Armstrong, Miles Davis, Nina Simone e Frank Sinatra, Washington è uno dei pochi artisti che non è morto.

Il ponte che congiunge vecchio e nuovo non è casuale. L’album è stato pubblicato sull’etichetta Brainfeeder di proprietà del produttore Flying Lotus, che è pronipote di Alice Coltrane. Gli altri membri della West Coast Get Down, che compaiono nell’album, provengono da famiglie che hanno profonde connessioni con la scena jazz di Los Angeles.

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