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Il primo murale interattivo di Banksy critica l’uso dei gas lacrimogeni a Calais

Banksy torna a rappresentare la crisi dei rifugiati attraverso un nuovo artwork apparso all’ambasciata francese a Londra.

L’immagine di una donna in lacrime, ispirata al film musical Les Misérables, critica chiaramente l’utilizzo dei gas lacrimogeni all’interno del campo profughi “Jungle” di Calais.

L’opera d’arte è la prima interattiva di Banksy perché contiene un codice Qr che consente agli spettatori di associarlo al proprio telefonino e vedere il video di un raid della polizia avvenuto il 5 gennaio scorso.

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Non è la prima volta che Banksy critica, attraverso i suoi graffiti, l’attuale gestione della crisi dei rifugiati da parte dei vertici europei. In particolare i recenti tentativi da parte delle autorità francesi di demolire una parte del campo di Calais, considerato pericoloso, e sfrattare circa 1.500 rifugiati.

Un altro murale raffigurante il fondatore di Apple, Steve Jobs, figlio di immigrati siriani, è apparso sul muro di un tunnel nel campo profughi a Calais.
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Accanto all’ufficio immigrazione della città, Banksy ha riprodotto anche una versione de ‘La zattera della Medusa’, un dipinto di naufraghi del pittore francese, Théodore Géricault.
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Nel suo parco giochi Dismaland, Banksy ha realizzato un’installazione che raffigurava le barche piene di corpi di profughi annegati. Nella serata conclusiva, il gruppo delle Pussy Riot ha debuttato cantando la canzone “Refugee”, un grido di battaglia affinché i leader europei intensifichino la loro assistenza alle persone in fuga da paesi dilaniati dalla guerra.
Dopo la chiusura di Dismaland, Banksy ha messo a disposizione l’infrastruttura rimasta per la costruzione di rifugi destinati a circa 7.000 migranti, che ora vivono sul sito di una ex discarica a Calais. Secondo il sito web Dismaland, i materiali sono già stati utilizzati per 12 abitazioni, uno spazio comunitario e un parco giochi per bambini.

Nel 2005, Banksy si è recato al confine tra Israele e Palestina e ha decorato il lato palestinese del muro di cemento con nove opere satiriche. Ha anche viaggiato a New Orleans dopo l’uragano Katrina dipingendo  una dozzina di opere su edifici lasciati abbandonati dopo il disastro, tra cui una che raffigura Abraham Lincoln come un senzatetto.

By The Guardian