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Manipolatori e manipolati: come sbarazzarsi dei professionisti del ricatto

Esistono autentici esperti intenti a manovrare vite altrui e persone suscettibili alla manipolazione. 
Ti sei mai sentito pressato a fare qualcosa che non volevi? Ti sei mai sentito condizionato a dire sì mentre in realtà volevi dire no? Quando agiamo sotto l’influenza degli altri e ci lasciamo condizionare dalle opinioni degli altri, non siamo concentrati sul nostro potere personale.

Affinché non ci manipolino, dobbiamo tenere in mente dove e quando mettere dei limiti. Dobbiamo avere il coraggio di dire di no, senza paura del giudizio degli altri, del fallimento o del rifiuto. Se abbiamo paura di dire no, saremo manipolati. Perché questa è una delle armi dei manipolatori: “Se non agisce come voglio, non lo parlerò più.” Il manipolatore dipende dal manipolato e viceversa. È una relazione che implica la perdita di libertà.

Un essere libero ha il coraggio dire di no e si comporta da uomo libero basandosi sulle proprie convinzioni, senza paura di rimanere solo né di essere respinto. Al sistema non interessano esseri liberi, con la forza di volontà sviluppata, che pensano coscientemente, agiscono e si assumono le responsabilità per se stessi. Per questo veniamo manipolati a diversi livelli, sociale, politico, mediatico, pubblicitario, a livello di relazioni interpersonali.

Questo articolo si concentra sull’importanza di comprendere i processi di manipolazione interpersonale, come accorgersi in tempo che una persona è manipolatrice per far sì che non ci manipoli e per recuperare il nostro potere interiore.

Come è la vostra personalità. Anche se non esiste un profilo corretto di queste persone, siamo in grado di rilevare gli atteggiamenti delle persone con una tendenza a manipolare. Isabelle Nazare-Aga ne definisce alcune caratteristiche:

Tra le usuali forme di manipolazione c’è il ricatto emotivo, in cui, per esempio, uno minaccia di terminare un rapporto se l’altro non fa quello che vuole; se non si cede ai suoi desideri, etichettando l’altro come egoista, interessato o insensibile. Invece, dice Susan Forward, ” si scioglie in lodi quando si cede ai suoi desideri e li ritira quando l’altro rimane fermo”.

Il dubbio e la paura

“Nessuno può ferirti senza il tuo consenso» (Eleanor Roosevelt)

La persona vulnerabile a essere manipolato o ad accettare il ricatto emotivo ha di solito una bassa autostima, vive senza meta, ha perso il senso della vita, è troppo ingenua, priva di buon senso, dipende dagli altri, teme la solitudine. Forward considera queste caratteristiche: un alto livello di insicurezza, una profonda paura del conflitto, il bisogno di pace a qualsiasi prezzo, un bisogno esagerato di approvazione, la tendenza ad assumersi troppe responsabilità in relazione alla vita degli altri.

La strada verso l’autonomia emotiva inizia nel momento in cui ci rendiamo conto che siamo manipolati. Dobbiamo ascoltare la nostra intuizione ed essere consapevoli di ciò che sentiamo. A volte bisogna tenere una certa distanza per osservare da lontano ciò che si sta vivendo e rendersi conto di ciò che si vuole e dove porre dei limiti. È importante riconoscere le proprie responsabilità in qualsiasi situazione di manipolazione nelle quali si è coinvolti. Il processo di rispondere a qualsiasi persona o situazione è qualcosa che accade a noi. Nessuno può farci sentire nulla senza il nostro permesso.

Recuperare il nostro potere

“Possiamo cambiare il nostro comportamento e far sì che gli altri cambino il proprio” (Josep Redorta)

Per raggiungere e mantenere uno stato di completezza, è necessario conoscere ciò che si avvicina alla piena realizzazione e quello che si allontana da esso. Dobbiamo rischiare positivamente nel concederci potere, liberandoci di qualsiasi elemento che ci farà ombra e consentire al nostro essere di manifestarsi in tutto il suo potenziale. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario essere sovrani del proprio mondo interiore e assicurarsi di non lasciare porte aperte alla sottomissione. Cioè, porre dei limiti, non dobbiamo girare intorno alle cose inutilmente e non gioire per il dolore né nel sentirsi vittima. Perché se da un lato ci rafforza, dall’altro ci indebolisce e non otterremo la concentrazione nel potere interiore necessario a vivere liberi da dipendenze emotive.

Per recuperare la sovranità personale, rivedi le tue convinzioni. Credi che per essere amato devi compiacere l’altro? Le preoccupazioni ti danno salute, benessere, ti aiutano a incanalare l’energia della  mente per trovare soluzioni? Ti piace dare benefici agli altri rinunciando a te stesso? Se la risposta è no, verifica perchè mantieni questi comportamenti.

da El Pais (Traduzione a cura di Maria Murone)