Il capitalismo sta per schiantarsi contro un muro. Senza vergogna!
Il capitalismo globale è come
La vicenda dei Panama Papers, secondo Jean-Pierre Lehmann.
Il “capitalismo etico” non è mai stato evidente e tra l’altro quest’accostamento potrebbe suonare come un ossimoro, dice. Il problema con il capitalismo sono i capitalisti.
Il capitalismo ha una tendenza verso l’auto-distruzione a causa degli abusi, inganni, menzogne, e varie altre forme di comportamento non etico dei capitalisti. Non tutti, naturalmente. Ci sono anche capitalisti etici; ma ce ne sono abbastanza “non etici” da screditare il sistema e rischiare di portare alla sua distruzione.
La vicenda panamense della Mossack Fonseca non può, quindi, sorprendere: che altro, si chiede Lehmann, ci si può aspettare da queste persone? Ma sconvolge comunque in un momento in cui l’economia globale sta subendo una crescita debole o negativa, quando i livelli di disoccupazione, in particolare la disoccupazione giovanile, è alle stelle (la disoccupazione giovanile al 39% in Italia), e quando l’incertezza e i sentimenti cupi di apprensione prevalgono.
Per Lehmann dietro tutto ciò c’è qualcosa di disgustoso. Lui punta il dito sia sui singoli imbroglioni dei paradisi fiscali, ma anche sul modello di comportamento delle multinazionali che si comportano in maniera non etica. Come quelli che la mattina escono di casa baciando la moglie e poi mettono in pericolo l’umanità intera con le loro azioni criminali.
La cosa scioccante, dice, è che ancora una volta, purtroppo non sorprende solo la truffa e il danno, ma il fatto che, non ci sono scuse, non esprimono pubblicamente la propria vergogna.
I capitalisti sembrano troppo spesso non conoscere vergogna!
I tempi per cambiare ci sono, ma devono essere veloci, prima dello schianto.