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“Se il Pd perde saltano le Olimpiadi”. Ma le Olimpiadi servono davvero a Roma?

Con tutti i problemi che gravano su una città complessa come Roma, possono essere le Olimpiadi l’ago della bilancia?

“Se il Pd perde a Roma ho l’impressione che saltino le Olimpiadi del 2024”, ha detto Matteo Renzi ad Otto e mezzo dalla Gruber, ribadendo che non si dimetterebbe se le elezioni amministrative dovessero andare a male (a Roma e Torino si intende).

Signori miei, tanto esprimersi a modo suo, detto così non sembra un po’ un ricatto? Se tu mi voti, se voti il Pd, ti do le Olimpiadi. Se non lo voti, niente Olimpiadi perché il M5S le considera uno spreco. C’è, insomma, un po’ di pressione da parte sua.

Ma le Olimpiadi servono davvero a Roma?

Come reagiranno le casse comunali della città sui cui pesa un debito da 14 miliardi di euro? Roma potrà permettersi di fare un passo così oneroso?
Il sindaco di Stoccolma, e parliamo della Svezia, a suo tempo rinunciò a candidare la capitale svedese alle olimpiadi invernali del 2022 per via della delicata situazione economica. Cracovia a sua volta la ritirò dopo un referendum nella città polacca che ha visto affermare i no con il 70%.

Oh, belle le Olimpiadi a Roma, sicuramente. Tuttavia è esagerato cavalcare solo questa questione come se fosse la priorità di una città bistrattata che invece deve fare i conti quotidianamente con i suoi guai, le buche, il degrado, il traffico, il caos metro ecc.

Una città che aspetta ancora di rialzarsi in piedi. Che aspetta ancora cose ordinarie. Poi per lo straordinario, per le Olimpiadi c’è sempre tempo.

“Se il Pd perde saltano le Olimpiadi”. Ma le Olimpiadi servono davvero a Roma?

Sulla questione è intervenuto sul Corriere della sera Vezio De Lucia, uno dei massimi urbanisti italiani, già consigliere regionale del Lazio negli anni ‘90, che guida il fronte del no alla candidatura della Capitale ai Giochi del 2024. “Le Olimpiadi? Non ci sono le condizioni per organizzarle a Roma. Da dove partiamo? Dalle Olimpiadi del ’60?  Non furono un «motore» dello sviluppo di Roma? Ma no furono un disastro…  Non ci sono le condizioni, in questo clima di sfascio generale e di situazione finanziaria precaria”.