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Riace, Mimmo Lucano: colpevole di disobbedienza civile?

Il sindaco dell’accoglienza, del cosiddetto modello Riace, Mimmo Lucano, è finito oggi agli arresti domiciliari perchè accusato dalla Procura di Locri di immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti.
The Universal, aveva già parlato del sindaco del piccolo comune calabrese in un articolo in cui veniva inserito nella lista dei 50 “potenti” della terra secondo la rivista americana Fortune per il merito di aver rilanciato la cittadina grazie al suo impegno per i migranti. Riace, il comune calabrese di quasi 2000 anime, è infatti noto non solo per il ritrovamento dei Bronzi, ma anche per aver esportato nel mondo un modello di accoglienza e solidarietà.

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Oggi è proprio quella politica di accoglienza ad essere sotto accusa nell’operazione Xenia, parola che in greco antico assume il concetto dell’ospitalità e dei rapporti tra ospite e ospitante. Era un dovere per i greci ospitare coloro che chiedevano ospitalità. Così come, evidentemente, lo è stato per Mimmo Lucano, che ha sempre accolto a braccia aperte i migranti. A distanza di un anno circa dalla perquisizione subita, Mimmo Lucano è stato arrestato con un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip, su richiesta del procuratore di Locri, Luigi D’Alessio, che ha deciso anche il divieto di dimora per la sua compagna Tesfahun Lemlem.

La misura cautelare – è scritto in una nota firmata dal magistrato – rappresenta l’epilogo di approfondite indagini, coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica di Locri, svolte in merito alla gestione dei finanziamenti erogati dal ministero dell’Interno e dalla prefettura di Reggio Calabria al Comune di Riace per l’accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico”. Secondo i Pm “è emersa la particolare spregiudicatezza del sindaco Lucano, nonostante il ruolo istituzionale rivestito, nell’organizzare veri e propri ‘matrimoni di convenienza’ tra cittadini riacesi e donne straniere, al fine di favorire illecitamente la permanenza di queste ultime nel territorio italiano”. Lucano e Tesfahun avrebbero “architettato degli espedienti criminosi, tanto semplici quanto efficaci, volti ad aggirare la disciplina prevista dalle norme nazionali per ottenere l’ingresso in Italia”.
A leggere le intercettazioni più che colpevole, Mimmo Lucano è un “disobbediente civile” che si è dichiarato consapevolmente “fuorilegge” per aver cercato di “salvare” a suo modo vite umane. Ma di questo ora dovrà risponderne davanti alla legge.