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La dimensione umana e analogica nei documentari del filmaker Gaetano Crivaro

In un periodo brulicante di immagini e video, forme esasperate di condivisioni su facebook, instagram, pinterest, c’è chi ha un occhio rivolto al passato nell’intento di recuperare un po’ di umanità perduta.

Come Gaetano Crivaro, che si definisce “filmaker nomade”, alla costante ricerca di “nuove” forme di espressione e comunicazione. Dove l’aggettivo nuovo non sempre sta per moderno: la sua arte è animata da uno spirito d’altri tempi, una dimensione analogica che si innesta perfettamente alla produzione digitale dei suoi documentari.

“El vagòn”, diretto insieme ad Andrés Santamaria e prodotto dal collettivo L’Ambulante, è girato in Super 8, Hd, smartphone e fotografia stenopeica.

È un esperimento sul tempo e sulle immagini, come spiegano gli stessi autori.

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Il Foro stenopeico è un foro sufficientemente piccolo, che si pratica sulla parete di una camera oscura, per vedere proiettata, sulla parete opposta, l’immagine di ciò che esiste, esternamente, di fronte al foro. In sostanza una scatola stenopeica non è altro che una scatola con un piccolo foro da cui entra la luce che va a finire sulla parete opposta su cui è posizionato un supporto fotosensibile.

El Vagòn è la storia di Antonio e Patrizia, una coppia che vive in una carrozza abbandonata su un binario morto della stazione di Cagliari. Il documentario nasce proprio dall’incontro tra la coppia e i due registi. Il dialogo che ne segue è un  viaggio onirico intorno a quella casa-vagone che diventa il centro del mondo.

Paesaggio e umanità si ritrovano in “Video Ritratti”, un progetto che Gaetano Crivaro porta avanti con Margherita Pisano, promosso ancora una volta dall’associazione L’Ambulante. Qui la forza del ritratto viene evidenziata attraverso la potenza del video. Una carrellata di volti silenziosi comunicano senza bisogno di parole. Un mosaico intenso di vite vissute che parlano attraverso uno sguardo, una smorfia, un sorriso, un’espressione del viso.

“Abbiamo esplorato Matera, cercando di conoscerla e comprenderla attraverso gli incontri che si sono succeduti nel tempo con i suoi abitanti. Abitanti stanziali, turisti, nuovi abitanti, vecchi abitanti ritornati in città per ricordare i luoghi della propria giovinezza. Ne abbiamo ripreso i volti in un guardarsi reciproco di qualche minuto. Abbiamo costruito una composizione filmica che prova a restituire la complessità e molteplicità delle tante Matera che in questo percorso abbiamo conosciuto.”


Il regista ha recentemente realizzato “Radio Migrante”, insieme a Emanuele Milasi. Qui l’umanità ritorna ancora nei volti e nelle storie dei tanti rifugiati che vivono nella città di Crotone, diventata una terra di mezzo fra l’Europa e l’Africa. Crotone è la casa di numerosi migranti che, come anime vaganti, quando si fa buio fanno della stazione il loro rifugio.

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Gaetano Crivaro.
Nel 2006 prende per la prima volta in mano una videocamera e realizza un documentario dal titolo Kyterion, nome greco del suo paese natale. Gaetano Crivaro è calabrese, di Cutro, ora vive a Cagliari. Ha fondato, insieme ad altri, l’Ambulante, associazione che realizza e collabora a progetti di arte e ricerca urbana (Passu Passu 2014 – Cagliari; Storie di Città, 2015 – Cagliari; Il Borgo Analogico, 2015 – Pollina (PA), Teatri Difusi, 2015/2016 – Potenza e Matera).
Dal 2006 ad oggi la videocamera non l’ha mai abbandonata. Lo stretto legame tra luoghi e abitanti lo appassiona e lo spinge a proseguire realizzando nel 2009, insieme a Mario Romanazzi,“I love Benidorm”, un cortometraggio ambientato in un antico quartiere di pescatori della città di Valencia.
Raccoglie una serie di riconoscimenti: premio del Pubblico al Festival Documenta Madrid 2010, Miglior corto al Bilbao Film Festival, Miglior Film al Pentedattilo Film Festival e selezionato in numerosi festival.
Due anni dopo, dall’incontro con Margherita Pisano, nasce Good Buy Roma. Anche qui arrivano premi: Miglior Film al Bastimento Festival 2011, Menzione della Giuria Visioni Fuori Raccordo 2011, Premio del Pubblico Docucity 2012, Premio Kino al Mediterraneo FF. Il film viene inoltre distribuito nel 2013 in Dvd all’interno del volume “QUASI ROMA” di Carlo Lucarelli. Il progetto per un nuovo documentario (Stretto Orizzonte), ambientato nello Stretto di Messina, é finalista al Premio Solinas, Documentario per il Cinema 2012.
Nel 2012 partecipa come co-autore e operatore alla realizzazione del film Demonstration con Victor Kossakowsky, presentato all’IDFA di Amsterdam, agli Hot Doc di Toronto, al MOMA di New York, al DOCSBARCELONA, Jhilava IFF ecc. Nel 2014 ha collaborato con la Video performer greca, Mary Zygouri, curando il video per la Performance “Il suono della Proprietà”. Nel frattempo, il progetto per un film, “LA PESTE”, viene selezionato per il laboratorio di sviluppo “IN PROGRESS” organizzato dal Milano Film Network. Il documentario El vagon (2015), viene selezionato in concorso Ufficiale al Filmaker Festival di Milano (2015), nella sezione Prospettive Italia e vince il Primo Premio Visioni Sarde, alla 22° edizione del Festival Visioni Italiane di Bologna (2016). Sempre del 2015 il documentario Venerdì Santo, viene selezionato al festival per documentari antropologici organizzato dal LabLav “Fiorenzo Serra” di Sassari. A Cagliari ha collaborato con la Cineteca Sarda in vari progetti (Babel Film Festival, Cinema Racconta il Lavoro) e alla digitalizzazione di pellicole di famiglia. Nel 2015, ha vinto il bando Nel Bosco/in the Wood indetto dal Comune di Sant’Agata di Militello, come Visiting Professor, per realizzare Laboratori di Cinema in 7 comuni dei Nebrodi, in Sicilia.

Margherita Pisano.
Dottoressa di ricerca in Tecnica Urbanistica all’Università La Sapienza di Roma si occupa di tematiche legate al diritto all’abitare, alle pratiche di trasformazione della città dal basso e alle potenzialità dell’uso dei linguaggi audiovisivi nella ricerca urbana. Ama giocare con le discipline e sperimentare continuamente ricerche e azioni che producano narrazioni capaci di rimettere al centro le persone con le loro vite, i loro corpi e le loro fragilità. Ingegnere edile-architetto e documentarista (Good Buy Roma, 2011; Isole Madri, 2015) è fondatrice dell’Associazione di promozione sociale “L’ambulante” che, attraverso iniziative culturali e di ricerca urbana utilizza il cinema come strumento di narrazione e come luogo di aggregazione.

L’Ambulante.
L’ambulante è un’associazione che sperimenta l’interazione fra arti visive, territori, città e abitanti attraverso iniziative culturali e di ricerca urbana. L’associazione si immerge nei territori per costruire con essi processi in divenire proponendo diverse modalità di lettura e rappresentazione della contemporaneità. L’intento è quello di sviluppare narrazioni tese “ad una drammaturgia dell’implicazione” più che ad “un compito di esplicazione”.

Per maggiori informazioni clicca sul link qui di seguito: Gaetano Crivaro