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Emergenza FIP, migliaia di gatti morti a Cipro. Il governo consente l’uso di un farmaco anti Covid. In Italia una petizione per legalizzarlo

I casi di FIP negli ultimi 3 anni sono aumentati a dismisura causando migliaia di morti tra i gatti che ne vengono colpiti. La FIP può essere curata con i farmaci che si usano per il COVID19.

Sono cose che da anni l’Oasi felina di Pianoro (Bo) dichiara senza successo. “Adesso, questo autorevole articolo finalmente sembra squarciare il velo e ci dice che in altri paesi a noi vicini si stanno rendendo conto che il nostro allarme era reale. Ora speriamo che anche il governo italiano prenda coscienza e ascolti le nostre richieste”, affermano i volontari dell’Oasi sulle loro pagine social.

Come chiede la loro petizione che ha già raccolto oltre sedicimila firme, è urgente legalizzare la cura contro la FIP prima che sia troppo tardi.

Sono tanti, infatti, i gatti, domestici e non, che quotidianamente, anche in Italia, continuano ad ammalarsi e a morire per un’infezione definita impropriamente incurabile.

Firma la petizione qui

La drammatica ondata di “Covid felino” spaventa sempre di più Cipro dove è corsa contro il tempo per salvare i gatti dell’isola: in migliaia sono stati uccisi da un ceppo virulento di coronavirus che si è diffuso in breve tempo nella popolazione felina del Paese. Nei giorni scorsi il governo ha autorizzato l’utilizzo delle pillole anti-Covid destinate a uso umano. È la nuova “arma” che i veterinari sul campo hanno per cercare di arginare la diffusione del patogeno e tentare una nuova via per curare i gatti malati.

“Abbiamo fatto il punto su 500 scatole di farmaci”, ha detto al ‘Guardian’ il direttore dei servizi sanitari del governo, Christodoulos Pipis. “È il primo lotto di 2.000 confezioni che sarà reso disponibile. Ciascuna contiene 40 capsule, quindi stiamo parlando di un totale di 80.000”. La distribuzione dei farmaci segue “all’aumento allarmante” registrato a Cipro di casi di peritonite infettiva felina (Fip) causata da un coronavirus felino. Questa infezione, se non trattata, è quasi sempre fatale.

Definito come “focolaio di FCoV-23”, il virus è stato notato per la prima volta a gennaio a Nicosia, la capitale cipriota. Nel giro di tre o quattro mesi si era diffuso in “tutta l’isola”, secondo la Pancyprian Veterinary Association (Pva). Gli esperti dell’università di Edimburgo, al lavoro sull’epidemia in collaborazione con la Pva, hanno scoperto che in 12 settimane il numero di casi di Fip confermati dai test è aumentato di 20 volte rispetto all’anno precedente. Le indagini si concentrano sulla possibile mutazione che ha portato a questo ceppo così aggressivo di coronavirus felino e si sta sequenziando il patogeno. Perché le pillole anti-Covid? Sebbene il virus felino mutato non sia correlato a Covid-19 e non possa essere contratto dall’uomo, il principio attivo delle pillole antivirali molnupiravir, si è rivelato benefico per i gatti con diagnosi di Fip.

Fin dall’inizio dell’emergenza della Fip, l’associazione dei veterinari ha sollecitato il governo a rendere disponibile il farmaco a prezzi ragionevoli. Il capo dei servizi veterinari di Cipro, Hristodoulos Pipis, ha annunciato che i proprietari di gatti possono ottenere il farmaco in forma di pillola al costo di 2,5 euro per ciascuna, previa diagnosi formale del veterinario locale. Il ministro della Salute Costas Himonas ha affermato che non vi è alcun rischio che le attuali scorte farmaceutiche si esauriscano al punto da compromettere il trattamento di qualsiasi aumento di Covid-19 nelle persone.

Focolai di questa infezione, sebbene rari, si sono verificati in precedenza nel Regno Unito, negli Stati Uniti, a Taiwan e in Grecia, ma sono sempre stati confinati agli allevamenti. A Cipro il virus sembra aver assunto una forma molto più virulenta, che sta facendo vittime anche fra gli animali domestici. E non mancano le polemiche. “Questo paese è un macello per animali”, ha detto Zelia Gregoriou, assistant professor dell’Università di Cipro che lo scorso fine settimana ha perso il suo anziano gatto per la malattia. “Il governo ha fatto questo annuncio, questo piccolo fuoco d’artificio, ma è molto contraddittorio perché non si fa nulla per i gatti”.

È battaglia anche sul bilancio dell’epidemia: la Cat Protection and Welfare Society (Paws) dell’isola ha recentemente affermato che circa 300.000 felini, sia domestici che randagi, sono morti da gennaio per il contagio galoppante. I veterinari locali definiscono la cifra “un’esagerazione”, fissandola invece a 8.000 morti nella prima metà del 2023, ma non hanno contestato la gravità dell’epidemia. Ora si spera nelle pillole Covid. La presidente della Pva, Nektaria Ioannou Arsenoglou, si è detta “felice che il farmaco sia stato approvato. Darà alle persone la possibilità di curare i propri gatti in modo da poterne salvare di più, farà la differenza”. Altri antivirali sul mercato erano proibitivi. L’obiettivo era “avere un piano di trattamento il più ampiamente disponibile”. Ogni confezione del farmaco “costerà 100 euro”, informa Pipis, spiegando che “i proprietari di gatti che hanno una prescrizione da un veterinario potranno acquistarlo”.

(La Stampa)