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Generazione senza un euro: per vivere in autonomia ci vogliono 2000 euro al mese

L’articolo impietoso porta la firma Dario Di Vico del Corriere della Sera, il quale purtroppo dice una grandissima verità: per lasciare i genitori ed essere autonomi ci vogliono 2000 euro al mese.

Il Corriere la chiama la “generazione dei conquilini forzati”. “Oggi è costretto a convivere anche chi lavora. Per lasciare la famiglia servono 2 mila euro al mese. Un appartamento con due camere da letto costa a Milano 800-900 euro, idem a Roma, a Padova 500, a Catania 360, cifra alla quale vanno aggiunti in media altri 100 euro per bollette varie e spese di condominio, 25 per il wi-fi”.

Per sostenere quest’impegno ogni mese ci vorrebbe uno stipendio rotondo (che non c’è) e dividere le spese è la conditio sine qua non”.  “Vivere sotto lo stesso tetto non è facile, specialmente quando i bisogni e le esigenze legati all’uso degli spazi e alla gestione del tempo differiscono in modo sostanziale”, si legge nell’articolo.

“Un recente studio dell’Istat ci dice che gli under 35 non sposati che condividono lo stesso tetto con mamma e papà sono 6,8 milioni e il 62,5% dei celibi/nubili di quella fascia di età. Al loro interno i mammoni forzati sono per un terzo studenti, un terzo disoccupati e un terzo hanno un lavoro”.  Tuttavia quelli che con un lavoro non hanno uno stipendio sufficiente “per prender casa fuori e mollare gli ormeggi”. Non ci sono numeri precisi, secondo l’indagine portata avanti dal Corriere della Sera, “ma si può stimare che serva uno stipendio di 2 mila euro nelle grandi città per poter traslocare definitivamente”.

Generazione senza un euro: per vivere in autonomia ci vogliono 2000 euro al mese

“Di paghe di questo tipo non ce ne sono molte in giro (neanche un ingegnere riesce ad arrivarci nei primi anni di lavoro) e quindi viene fuori la tattica di cercare un coinquilino”.

Chi fa la scelta, secondo il Corriere, di andare a vivere da solo è a suo modo “un piccolo eroe perché non si perde d’animo e in nome dell’autonomia e della crescita personale decide di fare almeno un passo e provare a tagliarsi i ponti dietro”.

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