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Identificarsi con le cose e le apparenze. La trappola della mente egoica secondo Eckhart Tolle

Quando diciamo io, non siamo noi ma è l’ego che parla. Sono pensiero ed emozione insieme, un insieme di memoria che identifichiamo come “me e la mia storia”, di ruoli abituali che interpretiamo senza neanche saperlo, di identificazioni come religione, razza, classe sociale, fede politica.

Non solo ci identifichiamo con ciò che possediamo ma anche con le opinioni, le apparenze. Eckhart Tolle, maestro spirituale contemporaneo, che abbiamo già avuto la possibilità di conoscere in un approfondimento sull’ego (clicca qui), nel libro “Un nuovo mondo”, spiega il significato di mente egoica: “La maggior parte delle persone è così completamente identificata con la voce nella testa, con quell’incessante flusso di pensiero involontario e compulsivo e con l’emozione che lo accompagna, che potremmo definirla posseduta dalla propria mente”. Tolle la chiama mente egoica, perché vi è un senso del sé, dell’io (l’ego), in ogni pensiero, in ogni memoria, opinione, punto di vita, emozione. E spiritualmente parlando questa è l’inconsapevolezza. “Il vostro pensare, il contenuto della vostra mente, è ovviamente condizionato dal passato, dalla maniera in cui siete stati educati, dalla vostra cultura, dalla situazione familiare e cosi via. Il nucleo centrale di tutta la vostra attività mentale consiste in pensieri ed emozioni ripetitivi, in schemi reattivi con i quali siete fortemente identificati. Questa entità è l’ego stesso”.

Secondo Tolle, il lamentarsi è una delle strategie favorite dell’ego per acquisire forza. Ogni lamentela è una storiella che la nostra mente costruisce e alla quale crediamo ciecamente.

Così come il risentimento e il rancore, non fanno che alimentare l’ego. Mentre una delle vie più efficaci per dissolvere l’ego collettivo è proprio il non reagire all’ego degli altri.

Volete la pace o il dramma, chiede l’oratore tedesco. Noi vogliamo la pace, certo. Tuttavia vi è comunque qualcosa in noi che vuole il conflitto, il dramma per confermare la propria identità e non siamo in grado di rendercene conto. C’è qualcuno che vuole avere ragione piuttosto che essere in pace.

La mente egoica è condizionata dal passato, si identifica con la forma, con le cose, con la materia, conosce l’illusione del possesso e spesso la bramosia, il bisogno di avere di più. Un’altra forma di identificazione è quella con il corpo, con l’apparenza fisica.

Secondo Tolle c’è bisogno di un risveglio interiore. Basta spegnere il rumore di fondo che affolla di pensieri la nostra mente per abbracciare il presente, liberi dall’ingombro dell’ego.

Siete pronti per questo grande cambiamento verso una nuova consapevolezza?