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“La Poesia senza fine” di Alejandro Jodorowsky: il cinema che guarisce

Quello che do, me lo do. Quello che non do, me lo tolgo. Niente è per me che non sia per gli altri.

Alejandro Jodorowsky

Alejandro Jodorowsky è uno scrittore, poeta, regista surrealista, fumettista, studioso di tarocchi e di tecniche terapeutiche come la psicomagia. 

Solo con Jodorowsky puoi essere testimone di una battaglia tra lucertole che indossano un copricapo azteco e un esercito di rospi con l’armatura. Il tutto accompagnato da una marcetta tedesca.

Ha collaborato con Battiato, con Moebius, ha anticipato Dune di Lynch chiamando nel cast Orson Welles e Salvator Dalì. È un amante dei gatti, perché sono sinceri e affettuosi. “Erano sacri agli egiziani perché possono vedere al buio. Questo, in termini psicoanalitici, è vedere nel tuo inconscio. Allora il gatto è la tua guida”.

Per 30 anni, ogni mercoledì, ha letto i tarocchi a Le Téméraire, un caffè vicino alla Gare de Lyon di Parigi. Tuttora è lì che risiede l’eccentrico regista de La montagna sacra, El topo e Santa Sangre, nato 87 anni fa (da poco compiuti) a Tocopilla, nel Cile, cittadina costiera perfettamente descritta nel suo splendido libro “La danza della realtà”.

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Attualmente l’eccentrico e destabilizzante (o piace o non piace) personaggio è alla prese con il crowdfunding del suo prossimo film Poesia sin fin (Endless Poetry), la continuazione de La danza della realtà definito da lui stesso “una bomba atomica mentale” e che evidenzia gli anni della sua giovinezza, il trasferimento da Tocopilla a Santiago. Gli anni del “cambiamento feroce”, inevitabile di fronte alla vita violenta di quel luogo. È lì, nella patria di Neruda, che ha cominciato a scrivere poesie. “Eravamo giovani nel mezzo del paradiso”.

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Questo film, secondo Jodorowsky, spiegherà tutti gli enigmi dei precedenti, il motivo per cui ci sono i nani, le persone sfigurate. “Le storie, i racconti mi hanno salvato dalla morte quando ero un ragazzino,” scrive nei suoi libri.

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“Un cinema che guarisce, – afferma – non un cinema che ammala, che mostra solo distruzione e spiriti umani che non sanno amare, che credono l’amore sia un gioco romantico. Film che parlano del denaro, come se fosse l’interesse principale della vita, i film di Holywood che hanno colonizzato l’intero pianeta”.

Jodorowsky ha 1,2 milioni di seguaci su twitter, con i quali interagisce, risponde, ritwitta, scrive, illumina.

Il regista che ha mescolato riti sciamani, simbolismo, con il teatro e la psicoanalisi, che diffidava della tecnologia, ora utilizza internet e i social network.

“Le idee non sono eterne, si possono cambiare. Si dovrebbero cambiare come camicie. Le verità sono verità finché rimangono utili. Ho iniziato ad usare il computer e il cellulare e la mia vita è progredita perché si sono aperti nuovi orizzonti. Le cose non sono buone o cattive, dipende da come si utilizzano”.

Jodorowsky ha celebrato il matrimonio tra Marilyn Manson e Dita Von Teese. Anche Kanye West ha voluto a tutti i costi incontrarlo. Così, per dire.