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La custodia che blocca lo smartphone, per il bene dell’umanità

Graham Dugoni, 31 anni, durante un festival di musica a San Francisco nel 2012 ha visto due sconosciuti filmare e mettere su youtube il video di un ragazzo ubriaco che ballava. Dugoni ha deciso che l’uso degli smartphone andava ristretto per il bene dell’umanità e ha creato Yondr.

Jack White, ex leader dei White Stripes, ha detto no ai telefonini durante i suoi concerti. Ieri la notizia del rocker americano è circolata ovunque tramite un comunicato che spiega la decisione di non autorizzare foto, video o registrazioni audio: «Pensiamo che vi piacerà vivere insieme il concerto al cento per cento nel momento presente, e condividere il nostro amore per la musica, senza intermediari». Gli scatti saranno riservati al fotografo ufficiale della tournée. «Diffondete le nostre foto quanto volete, e approfittate di un’esperienza al 100 per cento umana, senza telefono».

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Quella che potrebbe sembrare una trovata della casa discografica contro le registrazioni pirata è invece una guerra totale all‘uso invadente e maleducato del cellulare. White, come molti suoi colleghi, detesta chi ha rimpiazzato l’accendino analogico o l’applauso o le urla a squarciagola con lo smartphone in bella vita spesso impugnato in aria. Come dimenticare il rimprovero di Adele ad una sua fan nel bel mezzo del concerto al’arena di Verona: “Puoi smettere di filmare? Perché io sono veramente qui, nella vita reale”. O i Yeah Yeah Yeahs che avevano messo un cartello all’ingresso dei loro show: «Per favore, mettete via quelle schifezze per rispetto nostro e della persona accanto a voi»

L’iphone è il male non solo per ragioni di violazione del copyright, ma perchè fa svanire la magia del concerto da fruire qui e ora.

Per impedire la selvaggia ondata di mani alzate con schermi luccicanti, White ha deciso di ricorrere a Yondr, l’applicazione di una start up di Portland, che in America comincia a essere usata nelle aule di tribunale, nelle scuole e nei teatri. Un’arma di saggezza che presto potrà essere utilizzata anche dai genitori in caso di figli eccessivamente connessi. 

In poche parole all’ingresso ai concerti lo smartphone verrà chiuso in una busta di neoprene. Lo spettatore che entrerà nella «Yondr Zone» verrà invitato a mettere lo smartphone in una custodia che rimarrà chiusa fino alla fine del concerto, e riaperta da una chiave speciale in dotazione solo alla staff Yondr. In caso di emergenza durante lo spettacolo, bisogna uscire dalla sala e raggiungere la Yondr Zone.

Riusciremo noi digitali, con una dipendenza da smartphone, a farne a meno per l’intero concerto? Ma la domanda vera è: perchè tante volte non riusciamo a rinunciare a quell’inutile foto? Perché dobbiamo stare impalati con lo schermo in mano a caccia di un momento da condividere a tutti i costi sui social? Mania di esibizionismo? Con chi sentiamo l’urgenza di comunicare? E questa smania da dispositivo non ci starà facendo sprecare del tempo della nostra vita che stiamo vivendo attraverso uno schermo vuoto? Non lo so.

Di sicuro l’esperienza vintage era molto meglio.